Notturno francese Fabio Stassi

Ci sono romanzi che non scegli, sono loro che scelgono te.  Notturno francese è uno di questi; è un viaggio costellato da stimolanti riferimenti, da incontri e da addii, da partenze e più in generale da storie segnate dalla malinconia.

Talvolta si capisce che è arrivato il momento di intraprendere un viaggio, interrompere l’umana tendenza a procrastinare, raccogliere le idee e le emozioni per far tesoro delle proprie esperienze. Spesso è tutto dettato dal caso, ci si ritrova in balia degli eventi e vi si lascia trasportare.  

Il protagonista del romanzo Vince Corso, si trova senza volere su un treno sbagliato, incontra personaggi singolari che lo spingono a cercare risposte e a ritrovare se stesso.

Alcune persone hanno “un sogno disperato/ E le anime corrose/ Da idee favolose”; le riconosci subito; possono indurti a pensare che “potrebbe essere arrivato il momento di fare questo viaggio”.

Un viaggio che può essere tanto reale, tra Genova, Marsiglia e la Costa Azzurra, quanto metaforico alla ricerca delle origini e della propria identità.

“E’ stata una visione o un sogno ad occhi aperti? Quella musica è svanita sono sveglio o dormo ancora?” sono versi di una poesia di John Keats che suggellano bene questo libro, ma in generale l’attitudine di Fabio Stassi a interpretare la letteratura e la poesia come tanti messaggi, contenuti in cartoline anonime indirizzate a destinatari sconosciuti; raccolte alla rinfusa e significative per l’anima.

Camminare sul limite della follia, vivere di gioia, di fremiti e di passioni, ugualmente e per necessità, coloriamo le pagine della nostra esistenza, anche se “S’alza il vento!” direbbe Paul Valéry “Affrontiamo la vita!… Sfoglia il tuo libro in quest’aria infinita”.