alfredo martinelli scrive in estemporanea "la Cadillac rosa"

Racconto dal vivo di Alfredo Martinelli
Roma, domenica 29 maggio 2022

«Lasciali stare, ché sono appena arrivati», fu quel che percepimmo interpretando lo sguardo de cameriere ungherese, rivolto alla giunonica signorina che si era fiondata dalla nostra parte provando ad adescarci con la solita parola: “Sex?”, che la prima volta mi immobilizzò quando la sentii pronunciare, poco dopo aver messo pied sulla famosa promenade di un paese sul Balaton.
Ma nel locale era la regola aspettare che almeno ci fosse la prima consumazione, poi si poteva procedere all’adescamento.

«D’un tratto riemersero in me ricordi lontani» e iniziammo a parlare io e il mio storico compagno di viaggio. Entrammo così nel famoso loop del “ragionamento“, un vortice tipico post-adolescenziale di pensieri forzatamente connessi tra loro, in cui però non vi era un reale cllegamento logico, ma solo la necessità indotta dall’intenso testosterone, di dare un senso al disagio di dover finalmente trovare l’anima gemella.
“Il tempo nel frattempo” scorreva e intorno a noi si era fatta folla, ma noi non la vedevamo.

«La Cadillac rosa inchiodò alle loro spalle e la guidatrice gli puntò contro la pistola.» Era questo l’incipit del racconto che stavo scrivendo e che, a memoria, interpretai al mio amico. “Interessante!” mi disse, ma farei in modo che alla protagonista le dessi più tette visibili, perché di sicuro attirerà maggiormente l’attenzione. “Non male come idea!” – gli risposi – “Lo trasformerò in: ‘La Cadillac rosa inchiodò alle loro spalle e la TETTOSA guidatrice gli puntò contro la pistola, sfilandola dal seno, in cui l’aveva abilmente celata per nasconderal in caso di eventuali controlli’.

«Nostalgia, trappola o dolce ricordo?» fu la domanda del mio amcio, quando, dopo un lungo e attento ascolto, commentò la mia frase. “Mah … forse tutte e due le cose, se ripenso alla mia ex!” gli risposi. “Già, ma siamo qui per dimenticarla!” mi ricordò e poi aggiunse: “Quindi diamoci da fare, hai notato le due accanti a noi dall’latra parte del tavolo?
Non avevo fatto caso che una brunetta e una biondina erano proprio sul lato opposto e ci guardavano con interesse. Aveva ragione, però la brunetta a me non piaceva un granché e glielo dissi. “Non ti preoccupare, mi sacrifico io!” disse lui alzandosi in piedi con un atletico scatto, dando si sé prova di indomita eroicità.

«Quando all’improvviso un unicorno dalla coda arcobaleno solcò il cielo. Petali di rosa cadevano dalle sue zampe.» “Non ti distrarre, è solo un pallone pubblicitario!!” “Vero, dedichiamoci a loro, ma ricorda che siamo in Ungheria, come le agganciamo?” “Ci penso io!” dissi con tono perentorio e subito dopo usai tutta la mia formidabile creatività: “Excuse me, what time is it?” fu la folgorante frase. Loro, in tutta risposta chiesero: “Scusa non ho capito, puoi ripetere?” in perfetto italiano.
Avevano perfettamente capito tutti inostri pipponi mentali e, per fortuna, perché la brunetta andò con lui e la biondina venne da me.

©Alfredo Martinelli 2022

N.B.: in grassetto le frasi proposte dal pubblico