il deserto dei tartari

La leggenda narra che, al confine con le lontane terre del Nord, si erga la Fortezza Bastiani, circondata da montagne e dominante sul deserto, via di passaggio di minacciosi nemici, i Tartari. È qui che dovrà recarsi, per il suo primo incarico, il giovane ufficiale Giovanni Drogo.
Il grande entusiasmo della partenza per l’”inizio della sua vera vita” cederà il passo ad un profondo sconforto quando la maestosità immaginata della roccaforte si dissolverà come un miraggio, palesando una fortezza in rovina, desolata, fredda e malinconica. Tuttavia, inspiegabilmente, Drogo, sedotto dal misterioso fascino della fortezza, come vittima di un incantesimo, non cederà alla tentazione di tornare dai suoi cari e rifiuterà il trasferimento in città. Inizierà allora, insieme ai compagni di guarnigione, la sua attesa. L’attesa del nemico, “la loro fortuna, l’avventura, l’ora miracolosa che almeno una volta tocca a ciascuno”.
È così che Buzzati, con una scrittura scorrevole e una storia ad impronta autobiografica, crea un’allegoria dell’uomo medio, mediocre e un po’ vile che, incapace di affrontare le vere sfide della vita, preferisce rimanere sospeso in una dimensione limbica di attesa, aggrappandosi all’illusoria speranza che qualcosa di straordinario arriverà e lasciandosi trasportare dal ritmo evanescente delle lancette che segnano un tempo apparentemente infinito.
Eppure, il tempo trascorre inesorabile. La solitudine pervade sempre più gli animi e la monotonia scandisce le ore, i giorni e poi gli anni, senza che mai davvero nulla accada, mentre là fuori la vita va avanti, anche senza di lui.
E anche Drogo, come quegli uomini tanto strani di cui aveva sentito dire, si ritroverà ad aspettare la morte.
I Tartari arriveranno ma, ormai vecchio e malato, dovrà rinunciare all’avventura e dedicarsi con dignità alla sua unica e vera battaglia. “Coraggio Drogo, questa è l’ultima carta, va’ incontro alla morte da soldato e che la tua esistenza sbagliata finisca almeno bene. […] Vendicati finalmente della sorte […]. Dopo tutto la coscienza non è troppo pesante e Dio saprà perdonare.”
In solitudine, nella stanza di una locanda in terra straniera, l’attesa di Drogo è finita.
E tu, sei ancora lì in attesa del tuo momento di gloria?