Il 16 ottobre del1846 il Sig. Albert Abbot era steso sul lettino dell’anfiteatro operatorio del Massachusetts General Hospital di Boston circondato da centinaia di persone. Una massa fastidiosa gli spuntava dal collo, ma nessuno l’osservava con curiosità. Gli occhi del pubblico erano rivolti verso un giovane dentista alle sue spalle di nome William Thomas Morton. Egli s’avvicinò al paziente come un ministrante all’offertorio. Aveva in mano una boccia di vetro contente una stoffa imbevuta con dell’etere. Mise il beccuccio vicino alle labbra di Albert, che aspirò e s’assopì. “Signori nessun inganno!”. Si risvegliò con queste parole. A pronunciarle era stato l’attonito chirurgo John Collins Warren. Aveva in mano il tumore sanguinante ed ulcerato. Albert non aveva sentito dolore. Era la seconda volta che il dott. Warren utilizzò dell’etere per addormentare un paziente. La prima volta fu nel suo studio dentistico prima dell’estrazione di un dente. Nei salotti nobili era noto il cloruro d’etere (l’etere impuro), per l’euforia che provocava. La fama del dott. Warren arrivò in Europa, la comunità scientifica lo esaltava. Lui non si accontentò della gloria. Pensò di farci qualche soldino, producendo gli inalatori, occultando la natura della sostanza brevettandola come “Letheon”. Tutto il mondo scientifico s’indignò. Non si poteva speculare su una scoperta importante per l’umanità. Nel 1850 il suo studio fallì costringendolo a ritirarsi in campagna. Dopo 4 anni, non cadde nel fiume dell’oblio, anzi il senato volle ricompensarlo con 10.000 dollari, per la preziosa intuizione che ha contribuito alla nascita dell’Anestesia moderna. Tutto fu inutile. Non intascò mai il premio perché altri colleghi rivendicarono la scoperta. La giusta ricompensa pecuniaria gli venne conferita dalla sua città, dove un concittadino benestante raccolse i 10.000 dollari che Morton poté finalmente intascare. Il dottore morì a New York nel luglio del 1868 mentre camminava a Central Park per un colpo di calore. Sir Francis Crawford tra una traduzione dal sanscrito e l’altra nelle aule di Harvard, sarà passato a vedere incuriosito l’Ether Dome, l’anfiteatro della prima operazione, ormai monumento della medicina. Il nostro scrittore avrà inalato Etere puro prima dell’estrazione di un dente marcio? o quello impuro prima d’iniziare un racconto osservando le increspature del mare di S. Nicola Arcella dall’alto della sua torre?

  • Renè Fulop-Miller,Come fu vinto il dolore, edito da Ulrico Hoepli, Milano, 1939

l’immagine di copertina è tratta da sito: anestesiologica.it