wright brothers first flight

Era il mese di dicembre del 1903, il Natale si avvicinava e Crawford si stava rilassando in salotto mentre leggeva il quotidiano. Una notizia lo incuriosì. Sorrise.
«Prima o poi l’avrebbero fatto», disse, «ma preferisco il mare all’aria
La notizia riportava questo titolo:

MACHINE THAT FLIES

Il primo aeroplano chiamato Flyer riuscì a volare per un totale di 12 secondi, raggiungendo un’altezza di circa 40 metri. Forse era un semplice balzo ma diede ai fratelli Wilbur e Orville la spinta necessaria per continuare gli studi e sviluppare nuovi modelli. Col tempo riuscirono a controllare i vari prototipi in modo da volare per decine di minuti e coprire fino a 60 chilometri. L’interesse attirò stampa e investitori e in poco tempo divennero famosi in tutto in mondo tanto da portare in tour la loro invenzione. Fecero diverse esibizioni anche in Europa. In Italia, nel campo di volo di Centocelle, Wilbur Wright effettuò 67. Anche i monarchi italiani assistettero al volo e, dalle fonti dell’archivio dell’Aeronautica Militare, è riportato quanto segue:
Alle 18:00 del giorno 15 aprile si apre l’aviorimessa, l’aeroplano esce e, fatto avanzare su due ruote staccate, traversa il prato per venire poi piazzato sulla rotaia […] Un altro giro ancora, e calando lievemente ripassa accanto alla folla e si dirige con volo sem¬pre più basso verso l’aviorimessa, dove prende terra leggermente. Un autentico trionfo. Il volo era durato dieci minuti, a un’altezza massima di trenta metri”.
Francis Marion Crawford non poté mai assistere a uno di quei viaggi perché solo sei giorni prima era morto nella sua casa di Sant’Agnello (NA), ormai consumato dai tanti mali che lo avevano accompagnato per gran parte della vita. Probabilmente aveva letto i tanti articoli di giornale che riportavano trepidanti l’arrivo di Wilbur Wright e dell’aeroplano Wright N°4 e avrà pensato quanto sarebbe stato meglio assistere a quel volo piuttosto che stare a letto.