Tra i fondatori del magazine letterario-psicologico “Il Sigaro di Freud”, lo psicologo Luca Notarianni, originario di Itri ma romano di adozione, ha partecipato alle prime tre edizioni del Premio Torre Crawford (PTC), finendo tutte le volte tra i finalisti pubblicati nelle antologie pubblicate dalla casa editrice Oakmond Publishing. Ma non è una sorpresa dato che Luca, con la sua scrittura sagace e ironica, la sua esperienza professionale nel mondo delle dipendenze e la sua stessa dipendenza per la scrittura, è salito più volte sul podio di diversi premi letterari in giro per la Penisola: tra gli altri, ha vinto il concorso nazionale “Racconti brevi sotto le foglie”, il concorso “Narratè, anche la scrittura ha scoperto l’acqua calda”, il contest “Turno di notte” del 2017 con pubblicazione sull’omonima antologia a cura di Carlo Lucarelli, nel 2018 il Concorso Letterario Nazionale di narrativa e psicologia “Dalla libertà dialogica alla responsabilità condivisa” e nel 2021 il 27esimo Trofeo Rill con pubblicazione sull’antologia “Il Bar subito dopo” con il racconto “Malarazza”. Abbiamo così fatto due chiacchiere con Luca, una breve intervista per approfondire la conoscenza stretta in spiaggia nel 2020, nei giorni in cui è venuto a San Nicola Arcella per partecipare alla serata di premiazione del PTC quale finalista.
D: Luca, cominciamo con una domanda di rito, come sei venuto a conoscenza del Premio Torre Crawford?
R: Ho saputo del premio su internet, consultando siti su concorsi letterari.
D: Cosa ne pensi di questa esperienza, dal punto di vista professionale, nel mondo della scrittura?
R: È stata per me un’esperienza molto arricchente, non solo dal punto di vista umano, ma anche professionale, avendo avuto la possibilità di incontrare “dal vivo” scrittori di alto livello, sempre pronti e disponibili al confronto. Inoltre, credo che il cimentarsi ogni anno con temi tratti dai racconti di Crawford sia una sfida molto interessante per uno scrittore, mettersi alla prova rispetto alla propria immaginazione resta una delle parti più affascinanti di questa forte passione.
D: So che ami moltissimo leggere, come si conviene a uno scrittore. Quali sono i tuoi generi preferiti e quali sono i tuoi autori di riferimento?
R: Non ho un genere preferito. Tendo a leggere un po’ di tutto, ma se devo dirne uno, sicuramente un libro thriller non manca mai nelle mie letture. I miei autori di riferimento sono, in ordine sparso: Nabokov, Palahniuk, King, Conrad, Foster Wallace.
D: Che cosa ci dici di “6-A-positivo”, finalista alla prima edizione, quella del 2020?
R: Per la prima edizione del PTC, il tema era espresso dalla frase “Perché il sangue è la vita”, traduzione di “For the Blood is the life”, titolo del celebre racconto ambientato proprio a San Nicola Arcella con protagonista Cristina, una donna vampiro. E così, la mia fonte d’ispirazione è stata la mia compagna e il suo gruppo sanguigno con il quale mi sono divertito a giocare. Ho cercato di mettere nel racconto la difficoltà che si potrebbe avere nello scegliere, se costretti, tra il salvare la persona amata anche se questa è un “mostro” che potrebbe distruggere l’umanità.
D: E invece per quanto riguarda il racconto “Le délire de négation”, con il quale sei stato finalista all’edizione 2021 del PTC, qual è stata la fonte d’ispirazione e quale impronta gli hai voluto dare?
R: Per questo secondo racconto presentato al PTC, la fonte d’ispirazione è stata il mio lavoro, quello di psicologo. Essendo il tema di quell’edizione “Innamorarsi di un fantasma” – frase ispirata al racconto “La Donna dell’Acqua” (By the Waters of Paradise) di F. M. Crawford – ho cercato un disturbo psicologico che aderisse bene al tema, con l’obiettivo di mettere in risalto quanto molto spesso i veri fantasmi siano nella nostra mente. Ho scelto dunque “Le délire de négation” prestandosi molto bene al tema del concorso e cercando di ricreare, come nel racconto dell’anno precedente, una strana storia d’amore poco canonica.
D: Nel 2022, hai partecipato al PTC con il racconto “Quanto impiega una crisalide a morire”.
R: Il tema del 2022 era “Un’inquietante sensazione indefinibile”, citazione dal racconto “The Doll’s Ghost” di F. M. Crawford. Il mio racconto partiva da due righe che aveva già scritto in passato ed erano lì in attesa di essere sviluppate. L’immagine dalla quale sono partito è quella di un puzzle che invece di essere completato aggiungendo i pezzi, viene disfatto togliendone uno ad uno, come una sorta di conto alla rovescia verso qualcosa, appunto, d’indefinibile. Credo si discosti molto dai racconti degli anni precedenti. In questo c’è molta sofferenza e poco amore e devo ammettere di aver avuto anche un po’ di difficoltà a terminare alcuni passaggi del racconto, come se a un certo punto fosse diventato pesante anche per me, ma sono molto felice, proprio per questo, che vi sia piaciuto, finendo nell’antologia.
D: Quanto influisce la tua professione di psicologo sul tuo modo di scrivere?
R: Devo dire, molto. Soprattutto sui contenuti e nel caratterizzare i personaggi mi rifaccio molto alla mia professione e a quello che incontro quotidianamente, cercando di non tralasciare neanche i dettagli più banali nel descrivere la psicologia di un personaggio. Il mio lavoro, inoltre, è una fonte quasi inesauribile di spunti e idee rispetto alla scrittura, in questo mi ritengo molto fortunato, perché svolgere un lavoro di cui la parte principale è poter dialogare con le persone mi ha sempre arricchito molto umanamente e credo, e spero anche, che questo emerga dai miei racconti.
D: Nel ringraziarti per la tua disponibilità e nel farti i nostri migliori auspici per la tua professione e per i tuoi futuri lavori in ambito narrativo, ti chiediamo a cosa stai lavorando adesso, quali sono i tuoi prossimi progetti?
R: In questo momento purtroppo ho poco tempo per scrivere per via degli impegni lavorativi. Sto continuando a scrivere racconti ma il progetto principale è quello di pubblicare un libro: ne ho due in stesura che vorrei completare al più presto per poterli proporre per un eventuale pubblicazione. Quindi, per farla breve, il mio prossimo progetto è continuare a sognare di essere uno scrittore.