la nausea di Jean-Paul Sartre

La nausea è un romanzo di Jean-Paul Sartre pubblicato nel 1938. Il romanzo è narrato in prima persona da Antoine Roquentin, un giovane trentenne professore di storia che ha abbandonato la carriera per dedicarsi alla scrittura.
La narrazione si articola in un diario in cui Roquentin descrive minuziosamente il suo senso di nausea, un disgusto profondo per l’esistenza, per tutto ciò che lo circonda, per le persone. “Che imbecilli. Mi ripugna pensare che sto per rivedere le loro facce ottuse e piene di sicurezza. Legiferano, scrivono romanzi populisti, si sposano, hanno l’estrema stupidità di fare figli”. Ci sono sensazioni nella vita che non possono essere enunciate senza svilirle, vivere nel mondo ingannevole sempre fuori posto. “Niente pareva reale; mi sentivo circondato da uno scenario di cartone che poteva essere smontato da un momento all’altro.”
La nausea, come il risultato della consapevolezza di una realtà vuota, di una fallace libertà di scegliere il proprio destino e l’angoscia che ne deriva. Quale senso allora ha l’esistenza? Quello di confrontarsi con l’abisso del non esistere.