francis marion crawford

Sabato 17 giugno 2023, dopo quelli a Benevento, Cosenza, Milano e Roma dei due anni precedenti, si è svolto uno degli eventi “fuori sede” del Premio Torre Crawford. In collaborazione con Borderfiction Eventi, “Torre Crawford Milano” è tornato dunque nel salone dell’Admiral Hotel di via Domodossola 16, da oltre venticinque anni sede di incontri letterari e culturali.

L’evento, condotto dallo scrittore Andrea Carlo Cappi, ha visto ospiti i vincitori delle due edizioni precedenti ed è stato trasmesso in diretta Facebook da Next Tv. Erano in vendita i volumi delle prime tre antologie del Premio Torre Crawford: “Perché il sangue è la vita”, “Innamorarsi di una fantasma” e “Un’inquietante sensazione indefinibile” (edite da Oakmond Publishing).

L’evento è stato un ponte tra le edizioni 2022 e 2023 del Festival Torre Crawford. In primo luogo, Elisabetta Friggi e Rossella Marino dell’Associazione Andrea G. Pinketts hanno consegnato alla scrittrice Claudia Salvatori il Premio “E io lo dico a Pinketts!”, da lei vinto lo scorso anno “fuori concorso”, in quanto autrice ospite dell’antologia “Un’inquietante sensazione indefinibile”.

Già vincitrice del Premio Alberto Tedeschi del Giallo Mondadori e del Premio Scerbanenco per due dei suoi romanzi in ambito giallo-noir, nella sua lunga carriera Claudia Salvatori ha scritto narrativa di genere, romanzi storici, sceneggiature di fumetti e opere al di fuori di ogni etichetta. Durante l’evento ha ricordato  aneddoti della propria amicizia con Pinketts e parlato tra l’altro dei suoi editoriali “IperWriters” su letteratura e società, che appaiono ogni due venerdì sul blog Borderfiction Zone.

Cappi, che presiede la giuria del Premio Torre Crawford, ha quindi annunciato i titoli dei racconti finalisti dell’edizione 2023, di cui giusto da poche ore la giuria – che legge solo copie anonime dei testi – aveva scoperto i nomi di autrici e autori. Tutti i racconti annunciati faranno parte dell’antologia “Uomo in mare!”,  pubblicata a inizio settembre dall’Associazione Torre Crawford, per la prima volta anche in veste di casa editrice.

Tra questi sedici titoli figurano i racconti vincitori dei premi Torre Crawford, “E io lo dico a Pinketts!” e “Il Prof” 2023. Sarà la giuria di esperti – costituita da Cristiana Astori, Enrico Luceri, Claudia Salvatori e Alda Teodorani – a decidere la classifica finale, che verrà comunicata in occasione della premiazione.

Dopodiché Claudio Bovino, già vincitore tanto del Premio Torre Crawford quanto del Premio “E io lo dico a Pinketts!” nel 2021 e ora membro del nostro staff, ha riportato il pubblico al mondo di Francis Marion Crawford, l’autore americano nato e a lungo vissuto in Italia che ispira le nostre attività.

Claudio Bovino ha colto l’occasione per mostrare ai presenti alcuni volumi della sua collezione crawfordiana, in inglese e in italiano, raccontandone i retroscena.

L’ospite successiva dell’incontro è stata Valentina Di Rienzo, già vincitrice del Premio “Il Prof” 2022, pochi minuti dopo avere scoperto di essere tra i finalisti della nuova edizione. Ha parlato del suo ultimo romanzo, “L’esigenza di uccidere” (Morellini Editore), svelando un collegamento inaspettato tra il libro e il suo racconto del 2022, presente nell’antologia “Un’inquietante sensazione indefinibile”.

A prendere quindi la parola è stato il vincitore del Premio Torre Crawford 2022, Mario Gazzola: l’autore ha presentato il nuovo libro di cui è curatore, Hyde in Time, illustrato da Roberta Guardascione, artista ospite con una propria mostra all’ultima edizione del Festival, che dal 2022 collabora alle copertine delle antologie del Premio.

Infine, un ospite imprevisto: tra il pubblico era presente il fumettista milanese Sergio Tulipano, che aveva appena scoperto di essere a sua volta tra i finalisti. È stato chiamato a parlare di un suo curioso esperimento: oltre a partecipare al concorso con un proprio racconto, ha pagato la quota di iscrizione anche per l’autore (o autrice?) di un altro racconto, scritto però interamente da… una nota intelligenza artificiale. Unico intervento umano: una nota in appendice, che rivelava cosa si celasse dietro lo pseudonimo.

Il racconto in questione, pur scritto in italiano corretto e con rigorosa obbediente al tema del concorso, mostrava una scrittura dilettantesca, sbrigativa e improvvisata. Insomma, attestava che l’AI, almeno nella sua versione “open”, per ora non è ancora in grado di rivaleggiare con i concorrenti umani.

Il discorso sull’intelligenza artificiale prosegue poi anche al di fuori dell’evento. Lo scrittore Marco Donna – già ospite al Festival nel 2022 – aveva messo a sua volta alla prova la stessa AI sul tema di quest’anno, ma senza farla partecipare. «Il racconto c’era, un po’ infantile», spiega. «Non avrebbe mai vinto, ma è comunque impressionante se pensiamo che siamo solo all’inizio». Osserva però che l’AI dovrebbe imparare dagli errori e migliorarsi. E sottolinea che, con il continuo intervento nell’elaborazione del racconto di una persona di esperienza nel campo dell’editing, il risultato sarebbe ben diverso.

L’opinione di Cappi: «Non è al momento possibile replicare ciò che un essere umano, se sa scrivere, riesce a trasmettere a chi legge.» In ogni caso, a inizio settembre, vi aspetta “Uomo in mare!”, un’antologia rigorosamente di autrici e autori umani, a partire da Francis Marion Crawford con la novelette che dà il titolo al volume, seguita dal racconto “Il sogno dello squalo” di Stefano Di Marino e dai sedici finalisti dell’edizione di quest’anno, avviluppati da una copertina di Roberta Guardascione.

Potete già prenotare a [email protected] l’edizione cartacea del libro, che da settembre sarà disponibile anche su Amazon, in volume e ebook.