Madame Bovary Gustave Flaubert

Hai un bravo marito, medico, una casa dignitosa, il cibo non manca. Una sera a casa del Marchese di Andervilliers, quel ballo con un visconte, il risveglio nella memoria dei personaggi fiabeschi che leggevi da bambina. Il giorno dopo torni al paesello. Sei circondata da zotici e dalla mediocrità del tuo sposo. Inizi a disprezzarli. Provate a ripartire in un altro paesino Yonville vicino Rouen, diventi mamma di una bambina. Non basta, la distonia ti confonde. Arriva lui, Rodolphe, la passione consumata all’ombra del pergolato. La furtività del gesto ti rianima. È l’occasione che aspettavi. Domani si parte! Rodolphe è solo un Don Giovanni freddo e calcolatore. Ti abbandona. La religione cattolica, il maritino Charles, la bimba…tutto ti è estraneo. Una sera durante uno spettacolo teatrale a Rouen ritrovi Leon, il giovane praticante notaio. Lo avevi lasciato ragazzo incapace di confessare il proprio amore. È diventato un amante delicato.  Ogni giovedì vai da lui fingendo di prendere lezioni di pianoforte da una vecchia maestra. Ti riaccendi, fai acquisti costosi e cambiali, lo stile che ti si confà. Arrivano a pignorarti i mobili. Leon esce di scena. Charles non hai mai immaginato nulla. L’abisso nell’animo ha aperto altri mondi. Questo è troppo vuoto per essere te stessa. È il momento di cercare nel nulla, afferri polvere di arsenico. Alla fine, ha capito anche il dottorino, privato di tutto, mediocre professionista, marito mai amato, con tanti debiti, sprofonda su una panchina, catatonico all’ombra del pergolato. Madame Bovary  è un romanzo attuale, moderno ed immortale. Personaggi e luoghi analizzati da uno scienziato. Critica alla borghesia e alla sua rincorsa a desideri effimeri. Il punto di arrivo del desiderio passa dall’eccitazione, dalla nausea poi dal vomito e finisce con la morte. L’agone contro l’immagine di sé stessi senza accettazione è la perdita. Ognuno ha facoltà di credersi diverso da com’è. La mancanza ci appartiene con intensità variabile a seconda della temperatura del proprio sangue. Se sognate di essere come i Ferragnez fatevi un avatar nel metaverso. In alternativa affidatevi ad attività dopaminergiche: l’alcol, il fumo, il sesso, un buon libro. Madame Bovary c’est nous.