Mr Isaacs - Francis Marion Crawford

È il 1882, Francis Marion Crawford vive a Boston, presso la casa di sua zia, la poetessa Julia Ward Howe – sorella della madre – e in compagnia di suo zio, Samuel Cutler Ward, uomo politico statunitense che nella sua vita accumulò ingenti fortune perdendole con rovesci improvvisi finanziari per poi riacquistarle altrettanto velocemente.

I buoni consigli dello zio Samuel Cutler Ward

Ward aveva un talento innato per la diplomazia e la sua capacità di intessere amicizie lo fece alla fine entrare nelle alte sfere della politica e della società americana: fu noto per i suoi esilaranti racconti e gli incredibili aneddoti sulla sua vita (come quelli sulla corsa all’oro e sulla gestione di un traghetto nel deserto in California). Fu l’inventore della “lobby sociale”, di cui fu acclamato “Re” indiscusso senza tuttavia che fosse mai provato che avesse intascato una tangente. Personaggio al di fuori del comune, per molti anni dopo la sua morte, piatti e bevande ne ricordarono il nome, come il “Sam Wards” da lui inventato e ordinato nei bar di Boston (bevanda al ghiaccio tritato, scorza di limone e Chartreuse gialla), il pollo Saute Sam Ward nei menu dei ristoranti e i Mushrooms Sam Ward serviti al Locke-Ober. Sam Ward morì a Napoli nel 1884 e venne sepolto nel Trinity Church Cemetery di Manhattan a New York.

È proprio questo zio così straordinario che accende l’entusiasmo di Francis Marion Crawford, spingendolo a intraprendere la vita di scrittore. All’epoca, la famiglia del giovane era preoccupata per il suo futuro, le speranze nutrite dalla madre per una carriera da baritono operistico – in virtù delle interpretazioni private dei Lieder di Schubert –, vengono stroncate dal giudizio di George Henschel, direttore della Boston Symphony Orchestra, il quale, nel gennaio del 1882, dice che Crawford “non sarebbe mai stato in grado di cantare in perfetta sintonia”.

Nel 1882, Crawford ha ventotto anni e ha già accumulato una serie di esperienze significative ma ancora non sa quale dovrà essere la sua strada: dopo aver studiato nel New Hampshire, alla St. Paul’s School di Concord, era stato alle Università di Cambridge, Heidelberg e Roma. Nel 1879 si era recato in India, dove aveva studiato sanscrito: ad Allahabad (Prayagraj) aveva lavorato come editor allo “The Indian Herald”. Ritornato negli USA nel febbraio del 1881, continuò il suo studio del sanscrito presso l’Università di Harvard per un altro anno collaborando, per due anni, a diversi periodici (in particolare, al “The Critic”).

Una sera del 1882, dunque, dopo aver cenato al The New York Club, seduti nella sala fumatori – la circostanza è riportata da John Pilkington – Francis Marion racconta allo zio Sam di un mercante persiano di diamanti e pietre preziose, figura affascinante che parrebbe potersi identificare nella persona di Alexander Malcolm Jacob (1849 Smirne, Turchia – 1921), il commerciante che avrebbe ispirato anche il personaggio di Lurgan Sahib ritratto da Rudyard Kipling nel romanzo Kim (si veda: John Zubrzycki, The Mysterious Mr Jacob: Diamond Merchant, Magician and Spy, 2012).

Sam Ward rimane così colpito dalla storia e dal modo in cui l’affezionato nipote l’ha raccontata, che lo invita caldamente a scriverla – “That is a good two-part magazine story, and you must write it out immediately” – narrando degli anni trascorsi in India, lui lo avrebbe aiutato a contattare editori di New York. Stesso quella sera zio Sam lo conduce nei suoi appartamenti e Francis Marion cominciò a scrivere quella storia in due parti che si sarebbe prestissimo trasformata in un romanzo, come lui stesso comunica allo zio in una lettera del 27 aprile 1882.  

In soli trentacinque giorni e senza nemmeno una cancellatura – almeno così recita la leggenda [ved. Carl Van Doren (1885–1950), The American Novel, 1921] – Francis Marion Crawford mette su carta quello che diventerà il suo primo romanzo, Mr. Isaacs (1882), dove il mercante diventa la figura centrale e misteriosa della narrazione.

La trama

Mr. Isaacs: A Tale of Modern India (New York and London: The Macmillan Company, 1882), è in effetti un romanzo in parte autobiografico, ispirato ai due anni di permanenza dell’autore in quelle terre per molti occidentali contemporanei ancora esotiche e magiche. La vita anglo-indiana di quei tempi è tratteggiata con dovizia di particolari da Crawford che propone ai suoi primi lettori una storia d’amore condita di avventura e di mistero orientale che sconfina nel soprannaturale. Il protagonista del romanzo è Mr. Isaacs, un uomo misterioso e affascinante che parla molte lingue ed è un grande viaggiatore: si tratta di Abdul Hafiz-ben-Izâk, persiano di nascita, maomettano di credo e marito di tre mogli che tratta con gentilezza e altezzosa tolleranza. Il mercante ha una sua dimensione spirituale ma è privo del rispetto per le donne. Quando incontra Paul Griggs – la voce narrante della storia – questi gli suggerisce che le donne possono avere un’anima. Da qui nasce un percorso interiore che si concretizzerà grazie all’incontro e all’amore per Miss Katharine Westonhaugh, bella e nobile donna inglese. Ci fermiamo qui con la trama, sperando di aver incuriosito qualcuno che vorrà provare a recuperare il testo in inglese (…studiando le opere di Crawford, si fa sempre più forte in me l’idea di proporne una traduzione). Aggiungiamo solo che in questo suo primo libro Crawford tratteggia gli scenari in modo mirabile, utilizzando quanto ha visto di persona e presentandoli al lettore con uno straordinario senso per il bello e per il pittoresco, passando ad esempio dalla verosimiglianza di luoghi come la città di Simla o la bellezza dei paesaggi himalayani e sub-himalayani, illuminati dal chiaro di luna, alle scene di una caccia alla tigre nel Terai – regione situata al confine tra il Nepal e l’India, ancora oggi un paradiso per la vita selvaggia – o ancora dalla descrizione di un picnic sotto i teli ai momenti di una partita di polo. Aspetti di una vita coloniale, se si vuole, che furono anche oggetto di un romanzo parodistico, Mr. Jacobs, The Drummer the Reporter and the Prestidigitateur (1883), pubblicato dal giornalista americano Arlo Bates quale satira del colonialismo britannico, dimenticando forse che Crawford presenta nel romanzo anche la rivolta del leader indiano Shere Ali contro il potere britannico.

Crawford è molto abile nel presentarci i tratti della varia umanità che anima il romanzo, dalle persone altolocate agli umili, aiutandoci a comprendere lo sguardo dei contemporanei. Citiamo ad esempio un passo di Mr. Isaacs in cui si parla dei domestici indiani, quale testimonianza utile agli studiosi di storia e società di quella epoca:

Per me è sempre stato un mistero come i domestici indigeni riescano sempre a presentarsi al momento giusto. Tu dici al tuo uomo: ‘Vai là e aspettami’, e arrivi e lo trovi in attesa, anche se come si fosse trasferito lì, con il suo fagotto dall’aspetto strano, e la sua lota [sic!] e utensili da cucina e la tua migliore teiera avvolta in un giornale e pronta per l’uso, e con tutte le centouno cose che un servo indigeno riesce a portare avanti senza romperne o perderne uno, è un enigma irrisolto, eppure eccolo lì, pulito e sorridente come sempre, e se non fosse pulito e sorridente e fornito di tè e sigari, non lo terresti lui al tuo servizio un giorno, anche se saresti incapace di sembrare così immacolato e felice anche tu nelle stesse circostanze”.  

Un altro aspetto, per certi versi curioso, è quello legato alla teosofia, secondo quanto emerge da una recensione del romanzo apparsa sulla rivista The Theosophist [Vol. IV, No. 5, February, 1883, pp. 124-126] dato che nella storia Crawford menziona espressamente tre membri del movimento teosofico e cioè Alfred Percy Sinnett, il colonnello H. S. Olcott e Madame Blavatsky: “gli adepti, le regole e le aspirazioni della loro confraternita hanno una grande parte dell’attenzione dell’autore. Questa è un’altra prova del fatto che il movimento teosofico, come uno di quei corsi d’acqua sotterranei che il viaggiatore trova nei distretti di formazione magnesiaca e calcarea, scorre sotto la superficie del pensiero contemporaneo, e irrompe nei punti più inaspettati con segni visibili della sua forza repressa”.

Lungi dall’essere un romanzo perfetto, Mr. Isaacs fu un successo travolgente che incendiò letteralmente il mondo dell’editoria, balzando in cima alle classifiche dei bestseller. Era nato un nuovo eccezionale romanziere (novelist).

Una dedica speciale

Me ne sono procurato una copia originale e me la sono fatta autografare: non avendo a disposizione una DeLorean o la macchina del tempo di Marlin e Zapotec per tornare indietro di più di cento anni, ho approfittato del Festival Torre Crawford a settembre 2022 e del felice incontro a San Nicola Arcella con Harry Francis Marion-Crawford, bis-nipote dalla vita altrettanto straordinaria del nostro F.M. Crawford. Una dedica e un’amicizia memorabile, grazie di cuore Harry!