il vagadondo delle stelle Jack London

Il Vagabondo delle stelle è metempsicosi, un viaggio trascendentale, ma al tempo stesso vivido, immaginato dallo scrittore californiano Jack London. Egli, a dispetto della morte prematura, visse innumerevoli vite, coltivando interessi e assimilando teorie di autori anche distanti tra loro.
In questo romanzo visionario e selvaggio, che si estrinseca intorno alle vicende del detenuto ex professore di agronomia Darrell Standing o meglio dire del suo spirito, il lettore è confuso da una narrazione che diventa metaracconto. Quasi come la storia dell’umanità che diviene l’anima unitaria di Blaise Pascal.
La vita del protagonista consiste nell’attesa della sua esecuzione, dalle torture subite durante l’isolamento nel penitenziario di San Quentin, all’aberrazione della camicia di forza, privazione totale della propria libertà. In queste crudeltà, che suscitano echi di realismo, Darrell Standing si immerge nella memoria del suo spirito, grazie al supporto di nuovi compagni di disavventura.
Mentre la carne subisce le più atroci vessazioni “il vagabondo delle stelle” vaga nella storia, dal Paleolitico al Rinascimento, passando per l’epoca romana; si incarna in individui diversi, vive numerose vite nel corso di pochi minuti, errando nello spazio e nel tempo. Il dolore scompare nello spirito mentre la carne perisce “la materia non ricorda, lo spirito sì. Ed il mio spirito altro non è che la memoria delle mie infinite incarnazioni.
Il concetto dell’eterno ritorno nietzscheano che emerge dal romanzo, si permea nel caleidoscopio delle molteplici esistenze dello scrittore come “per qualsiasi essere vivente” la cui crescita è “l’esito di un numero incalcolabile di millenni.”