dr claudius a true story F.M. Crawford

Dopo appena un anno dal suo esordio letterario, Francis Marion Crawford (1854-1909) tornò in libreria con Dr. Claudius, a true story (1883), romanzo che divenne così popolare da essere ristampato almeno nove volte durante la vita dell’autore. Diversamente dal suo predecessore, Mr. Isaacs, questa seconda opera non ha elementi soprannaturali ma piuttosto autobiografici, innestati in quella che essenzialmente è una storia d’amore contemporanea, inizialmente ambientata a Heidelberg nel Granducato di Baden, città tedesca posta sul fiume Neckar e ancora oggi nota per l’università fondata nel XIV secolo. Proprio a Heidelberg l’autore aveva soggiornato dal 1874 al 1876 per frequentare delle lezioni universitarie. In effetti, in molti dei personaggi possono essere riconosciuti elementi che ricordano lo stesso Crawford o persone a lui vicine come lo zio Samuel Ward che ha certamente ispirato tratti sia dello “zio Horace Bellingham” sia dello stesso protagonista, il “Dr. Claudius”. In particolare, lo zio Sam aveva vissuto per un certo tempo in Germania, conseguendo un dottorato presso l’Università di Tübingen mentre proprio ad Heidelberg aveva incontrato un altro americano all’estero che divenne uno dei suoi più grandi amici: si tratta di Henry Wadsworth Longfellow che diede vita al cosiddetto Circolo Dante per promuovere negli Stati Uniti la diffusione della Divina Commedia della quale, nel 1867, curò la prima traduzione in lingua inglese.
Nel romanzo, il dottor Claudius ci viene presentato come uno studioso (un “privat-docent”), affermato linguista e vero gentleman, come era lo stesso Crawford. La somiglianza tra autore e personaggio viene rimarcata in una recensione del 1° dicembre 1883, pubblicata su “The Spectator”: «La sua storia ha un eroe, il più grande eroe del mondo, tranne se stesso, per adottare l’esegesi di Swift “di nessuno tranne se stesso può essere il suo parallelo”.»
Descritto con fattezze nordiche, biondo e con barba, una sorta di figlio di Odino, Claudius è svedese e vive dedicandosi esclusivamente allo studio, senza avere particolari programmi per il futuro, se non la vita speculativa, quando un giorno gli viene comunicata la notizia della classica eredità dello zio d’America: più di un milione di dollari che gli ha lasciato lo zio Gustavus Lindstrand, che aveva fatto fortuna a New York. Ben presto lo raggiunge ad Heidelberg Silas B. Barker, Junior, il cui padre era il partner del defunto zio del dr. Claudius. Barker è stato nominato esecutore testamentario e convince Claudius a seguirlo in America assicurando per entrambi un invito sullo yacht privato di un duca inglese. Prima di lasciare la città tedesca, lo studioso scandinavo si era invaghito di una bella donna incontrata per caso tra le rovine del castello di Heidelberg. La donna è un’americana, vedova di un conte russo, ed è amica del Duca e così Barker la presenta a Claudio. Barker non si ferma qui: invita la contessa Margaret e la sua amica, Miss Skeat, a unirsi alla traversata dell’Atlantico con il duca, sua sorella Lady Victoria e, ovviamente, Barker e Claudius. Durante la traversata Claudio si dichiara a Margaret ma la bella contessa non acconsente, almeno non in questo momento. Il corteggiamento prosegue in America, l’ambientazione è quella romantica di New York e della Cliff Walk della nebbiosa Newport ma si sposta, poi, a San Pietroburgo dove Claudius si reca per cercare di ottenere la restituzione dei beni di Margaret confiscati per motivi politici. La descrizione di luoghi e personaggi si avvale dello straordinario cosmopolitismo di Francis Marion, che quei luoghi li aveva visitati davvero. Il successo riscosso anche da questo secondo romanzo – che potremmo definire cavalleresco e romantico, con pagine descrittive di autentica poeticità – convinse Crawford (e i suoi editori) che la carriera di scrittore fosse quella giusta.