alfredo martinelli

Io sono un autoctono!” questa è forse la prima presa di coscienza esternata da un Alfredo ancora bimbetto, almeno è quel che riportano recenti studi storici. Fu proprio in quel momento, che ai genitori iniziò a sorgere il dubbio di un inavvertito scambio di figli nella nursery dell’ospedale o che lo avessero prelevato da sotto il cavolo sbagliato. Col tempo ovviamente le cose non poterono che peggiorare al punto che, ormai adolescente, si trovò a vivere tra il disagio di sentirsi ripetere più volte in famiglia: “se continui così non combinerai mai nulla di buono!” e la Prof di italiano al liceo che gli ricordava quanto fosse per lui inutile impegnarsi, tanto oltre un certo limite non sarebbe mai andato. Continuando sui binari indotti della mediocrità, ma alla continua ricerca di una propria identità tra avventurosi viaggi e impegni in varie discipline, un giorno incontrò un Pescegatto di fiume. La lunga chiacchierata con lo squamoso animale gli illuminò i pensieri, aprendo uno spiraglio di porta sul sentiero verso nuovi mondi. Da quel momento la sua vita cambiò gradatamente, fino a incontrare il “Grillo parlante gigante”, suo famoso amico non immaginario, all’anagrafe Cosimo Gentile, che lo introdusse nell’organizzazione del Premio Torre Crawford. Oggi, ormai poco più che adolescente, il giovanotto Alfredo è nella fase del “fare cose che lo appagano”, impippandosene degli altrui giudizi. La sua più probabile futura trasformazione, individuata dagli studiosi, pare sarà quella “del Sassaroli”, dal nome di un famoso luminare e clinico italiano.

Se vuoi conoscerlo meglio,puoi anche visitare il suo blog: https://alfredomartinelli.info