“Il teatro è infezione. È un ponte, una zona di passaggio, un punto logoro nel velo che separa il nostro mondo dagli inferi, tra i mattoni che ci rinchiudono e il mito.”
E un regista infetto come assembla quei mattoni per costruire il suo ponte?
Prende il suo blocco e comincia ad abbozzare delle visioni di scene.
È quello che ha fatto Roberta Guardascione dopo aver letto il Buio in scena romanzo di Mario Gazzola e poi la sua versione drammaturgica.
Armata della sua tavoletta grafica (usata nel modo più analogico possibile, tanto che i suoi tratti sembrano graffiati da vere setole incrostate di pittura) e ispirandosi alle folgoranti illuminazioni del Teatro della Crudeltà di Artaud, pilastro di ogni avanguardia scenica del ‘900 e anche del manuale maledetto Buio in scena di Zorny Galàs citato nei testi di Mario come totem del regista Cortez.
Così sono nati i disegni che illustrano la drammaturgia di Buio in scena – il teatro della dannazione, come visioni di una ideali messa in scena del testo teatrale, in un breve e abbagliante light novel illustrato.
Ma non bastava ancora: alla mostra per il Festival del Premio Torre Crawford 2022 le illustrazioni stampate non sarebbero state incorniciate dal testo drammaturgico, quindi le immagini dovevano essere ancora più forti.
Officiati alcuni rituali sciamanici pagani all’ombra della fissità metafisica dei manichini di De Chirico, e degli spazi impossibili magrittiani, sui quali non ci è consentito divulgare, Roberta ha composto dieci nuovi quadri che collegano l’immagine ufficiale dell’edizione di quest’anno del festival con uno degli studi per la copertina del romanzo, più sette originali rielaborazioni delle suggestioni della trama: manichini animati che sorgono simbolicamente dal saggio sul teatro maledetto, attori schiacciati dai propri, il protagonista-narratore al centro di un ideale palcoscenico di teatro all’italiana, dominato dalle incombenti sagome dei suoi compagni che stanno affondando nel proprio destino fantasmi, la Misteriosa Fanciulla del finale per sempre prigioniera dei legacci della sua passione.
“Il teatro è carnivoro, si nutre dei nostri corpi”, recita ancora il pericoloso manuale di Zorny Galàs, facendo dei corpi degli attori tragici manichini senza vita.
Ora che il Buio è in scena buttate un’occhiata, ma attraverso uno specchio come Teseo: dovete essere pronti ad essere infettati.

Roberta Guardascione – bio

L’avventura di Roberta G oltre gli specchi scuri inizia a pochi giorni dalla morte di Chaplin, in Toscana. Si scalda accanto a un vulcano finché nel 2010 fonda Electric Sheep Comics, con cui pubblica il graphic novel Blood Washing; nel 2012 vince il Premio Cometa con il fumetto sci-fi Lunaris, scritto da Alessandro Napolitano e Claudio Fallani. Pubblica tavole su Dimensione Cosmica, Andromeda e sulla Webzine Cose da Altri Mondi, collaborando con riviste come Skan magazine e Knife, su cui illustra il fumetto Polvere (A. Napolitano). Disegna copertine per Nero Press, Il Foglio Letterario ed Edizioni Scudo, tra cui Caligine Mortale di Giovanni Mongini, secondo posto al premio Maurizio Carità della World SF per la miglior copertina di fantascienza. Nel 2020 disegna ancora per Mongini la copertina dell’antologia I Miei Compagni di Viaggio, che include il racconto Barbari di Mario. Lo stesso anno inizia la collaborazione con Mario per la versione illustrata di Situation Tragedy in corso di edizione, cui seguono il poster dell’assemblea World SF 2021, le “urban pictures” per l’album di cover FantaRock, i disegni dell’ancora inedito Hyde in Time, l’immagine ufficiale dell’agenzia di comunicazione LiquidSky Agency ( di cui è Art Director) e delle recensioni di Mario sul sito Posthuman.it, tavole per Wonderland, omaggi a Crepax, quindi un video aziendale e il videoclip musicale per i Mugshots in cui i suoi disegni sono animati in 2D vintage dalla regia di Walter L’Assainato, oltre alla copertina del romanzo Buio in Scena e a questa versione illustrata del testo drammaturgico, che nutre il poster dell’edizione 2022 del Festival Premio Torre Crawford e la relativa mostra.