«Piccolo teatro tascabile»: questa era la definizione del romanzo data da Francis Marion Crawford (Bagni di Lucca, 2 agosto 1854 – Sant’Agnello, 9 aprile 1909) nel breve saggio The Novel: What It Is, edito a New York nel 1893. Per lo scrittore “americano d’Italia” – ci sia consentita la definizione, ribaltando la classica “italiani d‘America” –, il romanzo è «una mercanzia da vendere, appartenente alla classe degli oggetti di lusso», il cui compito principale è divertire e interessare il lettore e «non certo insegnare o fare sermoni. Ma per intrattenere bene deve essere una creazione finemente equilibrata». Una concezione del romanzo questa, che appare essere in linea con quella di molti degli scrittori dell’Ottocento. E certamente Crawford, che per vent’anni scrisse un romanzo ogni sei mesi, raggiunse il suo intento, a giudicare dal grande successo di pubblico riscosso dalle sue opere, scritte con uno stile scorrevole, basate sull’osservazione di luoghi reali e sull’attento studio dei contesti, resi con vividezza delle ambientazioni e delle caratterizzazioni, sia per quanto riguarda i romanzi e i racconti storici sia pure quando il genere è quello horror o fantastico.
Su un palcoscenico così sapientemente costruito, Crawford dispone e fa muovere i suoi personaggi in un modo che al lettore dà l’impressione di stare in poltrona, ad assistere uno spettacolo teatrale. È questo probabilmente il motivo per il quale molte delle opere di F.M. Crawford furono adattate principalmente per il teatro, per il cinema e in qualche caso per la tv e la radio.
Ho provato a fare un elenco di tutte le trasposizioni degli scritti di F.M. Crawford, qualsiasi segnalazione di ulteriori adattamenti sarà la benvenuta.

Crawford in TV

Cominciamo la nostra rassegna con gli adattamenti televisivi, che costituiscono la parte meno cospicua.

Nel 1973, venne realizzato per la americana ABC Screaming Skull, regia di Gloria Monty, con Vincent Gardenia e Carrie Nye. Special Guest Star del tv movie era David McCallum, che di recente ha avuto una certa popolarità nella parte del dottor Donald “Ducky” Mallard della serie poliziesca NCIS.

Il 14 mar 2001 va in onda sulla BBC l’episodio 11 dell’unica stagione della serie The Fear, in cui attori famosi leggono racconti paurosi davanti alla telecamera: l’episodio è The Upper Berth, tratto dal racconto omonimo di Crawford, letto/interpretato da Nick Moran.

Nel 2006, il canale italiano Fox Crime di Sky compie un’operazione analoga a quella della serie inglese The Fear con le 14 puntate di “Racconti Neri” dedicate ai grandi classici della letteratura del terrore e interpretate da Giancarlo Giannini: Francis Marion Crawford viene omaggiato con la lettura del racconto breve Cristina (il titolo originale è For the Blood is The Life, ripreso da Andrea Carlo Cappi per la nuova traduzione del racconto che dà anche il nome all’antologia dei racconti finalisti dedicata del Premio Torre Crawford 2020, “Perchè il sangue è la vita“).

Crawford alla radio

Per la radio ci limitiamo a riportare le poche notizie raccolte sino ad ora.

Cercando in rete, è possibile trovare la versione radiofonica in lingua inglese del racconto The screaming skull, uno dei 13 episodi della serie canadese Theatre 10:30, trasmessa tra il 1968 e il 1971 e dedicata ai generi horror, fantasy e mistery.

È, invece, del 1979 Corleone, miniserie italiana in 15 puntate realizzata per la RAI su adattamento di Angela Bianchini e Carlo Di Stefano (regista). Nel cast figuravano tra gli altri: Andrea Lala (Francesco Corleone), Enrico Bertorelli (Ippolito Saracinesca) e Luigi La Monica (Orsino Saracinesca). Musiche originali di Roberto Pregadio (sì proprio lui, l’esimio maestro divenuto celebre grazie alla Corrida condotta prima da Corrado Mantoni, alla radio e in tv, e dal 2002 da Gerry Scotti). Realizzato negli Studi di Napoli della RAI e mandato in onda nel gennaio 1979, lo “sceneggiato” radiofonico – come si usava dire in quegli anni – fu replicato nel 1983 su RAI 2.

Curiosità: l’attore Howard Francis Marion Crawford

Volendo stabilire una ulteriore connessione tra F. Marion Crawford e la televisione, dobbiamo seguire il suo albero genealogico e, saltando una generazione, fare riferimento a suo nipote. Parliamo di Howard Francis Marion Crawford (17 gennaio 1914-24 novembre 1969) conosciuto come Howard Marion Crawford, venuto alla luce quando il celebre nonno era già prematuramente scomparso (morto relativamente giovane come molti membri maschi della famiglia) e che al romanziere assomigliava tantissimo.
Howard è stato un attore inglese molto prolifico ricordato per lo più per la sua interpretazione del dottor Watson nell’adattamento televisivo del 1954 delle avventure di Sherlock Holmes: peraltro, alcuni anni prima, nel 1948, Howard aveva interpretato lo stesso Holmes in un adattamento radiofonico di “The Adventure of the Speckled Band”, cosicché può essere annoverato nello sparuto novero degli attori che hanno vestito i panni di entrambi gli inquilini letterari di Baker Street. Aveva una voce straordinaria e versatile – d’altronde, anche la voce del nonno è stata decantata come molto bella – e si ricorda che in una serie radiofonica riuscì a interpretare almeno cinque diverse parti: un ruolo inglese con dizione standard, un ufficiale della Royal Air Force, un pubblicano della Cornovaglia, un afroamericano e una ragazza birmana. Suo fu il ruolo di Paul Temple nelle serializzazioni della BBC Radio. Fu un ottimo caratterista e partecipò a diverse serie televisive, tra le quali si ricordano The Avengers e The Saint.
Per quanto riguarda il cinema, è ricordato principalmente per la sua interpretazione del dottor Walter Petrie, nella serie di cinque film a basso budget sul dr. Fu Manchu degli anni ’60 ma conta la partecipazione a più di sessanta pellicole tra cui si ricordano il Secret Agent (1936) di Alfred Hictchcok e il Lawrence d’Arabia di David Lean.