I fulminati muoiono, i folgorati sopravvivono. E Vera è una sopravvissuta. Sempre in fuga e con grandi ambizioni, viene fermata da una nuova scossa che la attraversa: il ritorno della malattia. Una malattia che, però, la riavvicina ad un padre un po’ ruvido e acciaccato e da cui sembra aver ereditato la passione per la scrittura.

Attraverso dialoghi quotidiani colorati dall’ironia, fanno capolino temi come la malattia, la vita e la morte, i rapporti umani e la scrittura come strumento di cura.

“Chissà se sono le storie che ci salvano o siamo noi a doverle salvare.”